SHIVA LINGAM e NATARAJA

Lo SHIVA LINGAM è un oggetto di culto, molto più di qualsiasi altro simbolo legato a SHIVA e della sua immagine stessa.

Il LINGAM è il simbolo di ciò che è invisibile ma comunque onnipresente. Rappresenta la forza creatrice primordiale e la colonna di fuoco cosmico infinita che dalla terra si eleva verso il cielo e dell’elemento Terra stesso.

E’ considerato un simbolo fallico,ma osservandolo con attenzione e analizzando i poemi allegorici a esso riferiti,si comprende come rappresenti non solo l’organo sessuale maschile, ma più precisamente il maschile generato dal femminile;la coppa dalla quale si erge lo SHIVA LINGAM è una Yoni,simbolo dell’organo sessuale femminile.

In pratica lo SHIVA LINGAM rappresenta la primordiale generazione della forza creatrice del mondo.

 

 

NATARAJA è invece una delle forme più popolari di SHIVA  e insieme una delle più significative.

Simboleggia la vittoria sul demone Tripura e la selvaggia danza che SHIVA compie sul corpo del nemico; in senso più profondo questa immagine rappresenta l’intera ciclicità della manifestazione.

NATARAJA danza nell’eterno presente e attraverso il movimento stesso l’universo è continuamente creato,preservato e distrutto. Questa immagine rappresenta inoltre il ciclo del Samara,dove le singole anime ,Jivatman ,discendono fino a raggiungere la liberazione,dissolvendosi con il centro stesso della danza,

…segue….SHIVA e la Nascita dello YOGA

Vi sono tante storie mitologiche legate alla nascita dello YOGA,ma la più famosa ha come protagonista proprio SHIVA. Egli stava spiegando le tecniche dello Yoga alla sua dolce metà,Parvati,senza accorgersi che un pesciolino era in attento ascolto.

Questo pesce, solamente ascoltando e mettendo in pratica gli insegnamenti di SHIVA, ebbe una staordinaria evoluzione fino a diventare uomo e primo essere umano a praticare e diffondere lo Yoga.

Il secondo aforisma degli Yoga Sutra di Patanjali,dice : “Yoga Chitta Vritti Nirodaya”-“Lo Yoga ha inizio quando cessano le fluttuazioni della mente“.

In tal senso SHIVA è l’icona dello Yoga e rappresenta la mente priva di pensieri e desideri , in costante contemplazione della verità assoluta che egli stesso rappresenta.

Il luogo di culto più popolare in India è Varanasi, detta anche Benares,considerata la città di SHIVA.

E’ famosa per il suo enorme campo crematorio.

Secondo alcune sette indù morire a Varanasi significa raggiungere la liberazione ed è per questo che molti la scelgono come dimora del trapasso nei loro ultimi giorni di vita.Questa concezione è ovviamente legata a SHIVA nel suo aspetto di dissolvenza e di realtà ultima.

Uno dei tanti nomi di SHIVA è Digambara,”colui che è vestito di Akasha”,l’etere,il nulla che tutto contiene.

In un certo senso la pratica della meditazione e il conseguimento dello stato di consapevolezza assoluta,risulta uno spogliarsi di ciò che è superfluo,ovvero l’ego, la personalità e i diversi ruoli interpretati durante la vita.E’ come se un attore non capisse di essere all’interno di un film (maya,l’illusione),ma si convincesse di essere il suo personaggio.Questo succede giornalmente : confondere la realtà della propria vera identità con la personalità,che è un semplice prodotto dell’educazione e della cultura in cui si vive,in continuo mutamento.Tramite la meditazione si cerca di spogliarsi di tutto questo e di tornare alla fonte,alla vera origine comune a tutti gli esseri viventi e in questo modo diventare consapevoli della realtà e non essere più identificati con la forma.L’identificazione con la forma è la fonte di tutti i problemi e le sofferenze e la meditazione, nelle sue svariate tecniche,l’unica e vera medicina.SHIVA in questo è nuovamente l’ideale a cui tendere,così eternamente immerso nella gioia estatica della non forma.

 

SHIVA

Shiva è considerato il più grande degli Yogi,il Signore della meditazione e di tutti i mistici.E’ anche uno degli aspetti divini con il più largo seguito di devoti in tutta l’India,anche se non si può dire sia il più presente all’interno dei rituali famigliari.

Shiva è il terzo aspetto della triade induista:il primo, Brahma,è il Deva creatore; il secondo,Vishnu,è colui che protegge e preserva;Shiva è il distruttore

.Nella cultura Vedica Shiva può essere considerato come colui che getta le basi per la ri-creazione e per la trasformazione.

Nelle infinite storie mitologiche Shiva viene maggiormente descritto come un asceta che vive nei boschi, nelle foreste,sulle montagne e a volte nei cimiteri praticando Tapas(austerità).

In questo senso è il simbolo stesso dello Yoga ed è descritto come il primo Yogi,il padre di tutti i successivi e l’esempio da assumere come guida.

La sua compagna e moglie è normalmente chiamata Parvati e da lei ha due figli concepiti nei rari momenti di pausa dalla vita ascetica e casta.In altri racconti la sua compagna è Kali o semplicemente Shakti. Shiva ha un aspetto che lo avvicina a Kali e lo rende la sua controparte maschile:viene raffigurato come essere errante per i cimiteri e campi crematori.In questi contesti è chiamato Kala,ovvero tempo.

In alcune sette Shivaiste (seguaci di Shiva) è praticata l’autointossicazione per avvicinare la sua energia.Viene adorato attraverso l’uso continuo di Ganja(marijuana),provocando uno stato di alterazione di coscienza.

La simbologia di Shiva è legata alla sua regalità e al suo essere il rappresentante dell’energia maschile.

Shiva è anche chiamato Gangadhara,colui che sostiene il Ganga (fiume Gange che è considerato una divinità femminile).In molte immagini è rappresentato con una fonte d’acqua che gli fuoriesce dalla sommità del capo,a simboleggiare come l’energia maschile,Shiva, faccia da contenitore al fluire di quella femminile.

Di fronte ai templi dedicati a Shiva si trova sempre una statua o un’immagine di Nandi , il Toro, sempre rivolta verso il tempio stesso.Rappresenta il pellegrino, ovvero l’anima umana (Jivatma)in cerca della sua realizzazione e della fusione nella realtà ultima (Paramatma).

to be continued….